Non volevo neanche entrare… Il mio stage

Non volevo neanche entrare… Il mio stage

Sono Giulia, una stramba diciottenne che in queste 4 settimane ha svolto il suo periodo di stage presso la struttura Cardinale Colombo in zona Niguarda. Appena arrivata non volevo neanche entrare, mi sentivo così a disagio e spaventata dato che avrei affrontato quest’avventura da sola; poi vidi Margherita che mi fece cenno di entrare: il mio stage stava per cominciare!

 

Impiegai 1 settimana prima di poter riconoscere tutti e a capire come funzionassero le cose nel Centro; capii che c’erano molti momenti liberi ma anche molte attività interessantissime, inoltre percepii subito che tra educatori ed ospiti c’era un buon rapporto.

 

Ovviamente sarebbe bello dire che va sempre tutto bene ed è tutto perfetto, dsc_0387-2eppure non è così: a volte c’era qualche rimprovero, qualche piccolo inconveniente o piccolo litigio che “sconvolge” la tranquillità del Centro; nonostante ciò si strappava sempre qualche risata e si venivano a creare momenti comici.

 

E’ stata proprio un’esperienza formativa, unica ed irripetibile che porterò nel cuore così come molte altre cose belle che mi sono accadute o alle quali ho partecipato.

 

In ogni caso dire “bella” è facile; ma perché lo è stata?

 

Per me perché ho trovato un luogo sereno dove passare le mie giornate, dove imparare, dove parlare e confrontarmi (e dove spettegolare con Carla!).

 

Ho inoltre trovato persone di tutto rispetto che svolgono bene il proprio lavoro e ci mettono la passione, ho avuto a che fare con ragazzi tranquilli e simpaticissimi che mi hanno tirato su di morale quando magari la giornata era partita male.

 

Devo davvero quindi ringraziare molto tutti per questa fantastica avventura; soprattutto per quanto riguarda l’aspetto relazionale mi sento migliore grazie a loro e al loro aiuto: spesso e volentieri infatti gli educatori, involontariamente, mi hanno mostrato delle nuove metodologie per interagire con gli utenti e con gli altri.

 

Un’altra cosa importantissima che ho verificato è stata questa: non è poi così importante conoscere la malattia, il deficit, il disagio di cui soffre una persona; essa infatti in quanto tale dev’essere considerata normalmente e non bisogna avere stereotipi o paure.

Per concludere voglio ringraziare e augurare il meglio a tutti quanti; sperando di rivedervi presto dico quindi un timido “ciao”. heart-1179054_960_720