Gli pareva di capire che il bene è qualche cosa che rimane

Per celebrare l’anniversario del Centro Beltrami abbiamo fermamente voluto un momento di incontro in cui condividere i ricordi attraverso le tante fotografie raccolte nel tempo. Già nel selezionare le immagini di questi 10 anni, ci siamo stupiti dei tanti volti che hanno segnato la nostra storia, delle esperienze vissute, della pienezza di vita che ci si è rivelata.

Presentare tali immagini accompagnandole con la musica di un’arpa classica ha poi creato una situazione intima, quasi romantica, che ha aggiunto qualcosa di difficile da spiegare. Con le sue armonie il M° Elisa Torretta, bravissima ed incantevole, ha saputo far emergere dalle foto non tanto la simpatia o anche la bizzarria delle espressioni e delle situazioni, ma la nota che faceva da filo rosso, la più importante: la nostra affezione per la ferita dell’umano, l’autenticità delle relazioni. E il pubblico se ne è accorto.
Siamo tutti commossi per la partecipazione attenta, silenziosa, composta. Non è scontato che per questa serata – anche un po’ impegnativa – ci sia stata un’adesione così piena dal principio alla fine.
Possiamo solo dire grazie. Grazie a chi in questi anni, giorno dopo giorno, ha dato senso al tempo vissuto insieme: educatori, ospiti, volontari, famiglie.
Ci avete dato l’occasione di fare memoria delle nostre origini.
E grazie a chi è venuto con il desiderio di conoscerci o di saperne di più. Voi ci date l’opportunità di destare sempre il desiderio, di continuare a puntare più in là.
Nella certezza che sarà sempre un cammino entusiasmante, tratteniamo dalla serata una riflessione di don Primo Mazzolari: “Così è la vita. La solita ora, la solita giornata, il solito posto. Adesso gli pareva di capire che il bene è qualche cosa che rimane”.