#argillaedesign

Il laboratorio creativo

Quando ci si accosta a una persona con disabilità psichica ci si trova spesso a dover affrontare il problema di stabilire dei metodi educativi efficaci: come proporsi, come entrare in rapporto?

Tale preoccupazione nasconde un duplice presupposto, vero e falso al contempo: da un lato la disabilità impone l’impiego di strumenti, modalità e attenzioni diverse dal normale, dall’altro il rischio è quello di pensare che a una forma differente corrisponda un contenuto sostanzialmente ridotto.

 

In realtà la persona disabile cerca la soddisfazione degli stessi bisogni di qualunque altro uomo, ma la risposta a queste necessità deve adeguarsi alle sue particolarità perché sia efficace. La proposta di un laboratorio creativo parte dal progetto di un prodotto e segue tutte le fasi di lavorazione fino alla realizzazione dell’oggetto finito, pronto per la vendita.

Questo tipo di attività offre la possibilità di mettere in campo sé stessi, sperimentare le proprie capacità, accorgersi di una bellezza, mettere a tema i propri bisogni e prendersi carico di alcune responsabilità. Il desiderio è che la persona, sostenuta da un educatore dentro un lavoro educativo ed attraverso un agire insieme, ha la possibilità di muoversi alla ricerca e conoscenza del proprio io e quindi del rapporto con sé stesso e con l’altro.

 

 

 

Lo specchio che fa riflettere

Tra le attività laboratoriali proposte Argilla & Design è un laboratorio che consiste nella lavorazione di formelle in creta, utilizzate poi per la composizione di specchiere artistiche. Le specchiere firmate #argillaedesign | Lo specchio che fa riflettere sono pezzi unici che nascono dall’incontro tra la passione educativa di Cura e Riabilitazione e il gusto creativo di Maconi srl, azienda leader nel settore del complemento d’arredo, che ha deciso di sostenere il progetto educativo.

 

La bellezza del prodotto finito ha suscitato l’interesse di poter analizzare e perfezionare sempre più il processo produttivo fin dai primi passi, nel tentativo di sostenere una potenzialità fondamentalmente limitata nello sviluppo di un oggetto così raffinato nella sua fattura.

 

L’idea che soggiace a questa attività è che chiunque, anche chi è più compromesso dalla patologia, possa raccontare di sé, lasciando un segno nella materia. Questa operazione è svolta con il sussidio di strumenti di ogni genere e con la presenza continua di educatori che affiancano ogni stadio della lavorazione.

 

 

 

Il rapporto educativo

La condizione è che tutto ciò che accade nasca dentro a un rapporto libero fra educatore ed ospite; il concetto di libertà è uno dei punti cardine della direzione del laboratorio di Argilla & Design. Non esistono direttive su come creare la formella, le uniche regole sono le fasi necessarie per la costruzione della formella, senza le quali le opere non esisterebbero.

 

L’attività che viene proposta non è solo un bel momento ricreativo, ma porta all’emersione degli aspetti psicopatologici degli ospiti e spesso anche al loro superamento. L’elemento creativo è un aspetto molto importante dell’atto educativo, che permette alla personalità dei singoli di emergere in una modalità protetta, soprattutto nel momento in cui si utilizza un materiale come l’argilla, le cui caratteristiche intrinseche di malleabilità permettono una continua sperimentazione.

 

 

 

Lo studio

Per quanto riguarda il lavoro che stiamo svolgendo sul laboratorio di Argilla & Design un primo periodo viene dedicato all’osservazione e all’indagine teorica: individuazione e analisi della natura e della forma dei bisogni fondamentali insiti in ogni partecipante, per poter rispondere utilizzando i canali più congeniali al mondo della disabilità. Tre sono le esigenze principali individuate all’interno del progetto: il bisogno di espressione, il bisogno di gestione delle emozioni e il bisogno di autostima e di autodeterminazione.

 

In parallelo alla ricerca teorica ci si muove sul piano pratico per potenziare quattro aree: il rapporto con l’artefatto e con gli strumenti, il rapporto tra educatori e partecipanti, il rapporto con i pari e il piano delle emozioni.
Il percorso tiene conto delle diverse componenti coinvolte in ogni processo creativo: l’esperienza estetica, il rapporto con il materiale e con la figura educativa.

 

 

Fasi della lavorazione

Ai partecipanti è proposto di scegliere un pezzo di creta e di iniziare a manipolarla; fin da subito vengono invitati ad accorgersi delle caratteristiche del materiale che stanno trattando, che è composto principalmente da acqua e argilla e si presenta al tatto umida, morbida e duttile alla pressione delle dita. Per eliminare la presenza di aria al suo interno viene sbattuta sul piano di lavoro: in questo modo, parte dell’acqua e dell’aria contenuta fuoriescono, ottenendo la consistenza ideale per la manipolazione detta “a cuoio”.

 

La prima forma che viene data alla creta è quella di un “colombino”, simile cioè a un cilindro, forma standard utile per i passaggi successivi.

 

Il pezzo ottenuto viene poi inserito in una guida in legno, detta dima, scelta dall’ospite fra tre possibili forme e dimensioni. La creta viene schiacciata all’interno della dima in modo tale da ottenere una formella senza crepe che non rischi di rompersi in cottura.

 

Con l’ausilio di una spatola specifica, tenuta perpendicolarmente alla dima, viene raschiata la superficie dall’alto verso il basso al fine di eliminare la creta in eccesso, ottenendo una formella liscia e dello stesso spessore della guida. Al termine di questa operazione si avrà un oggetto paragonabile a un foglio bianco, liscio, sopra il quale sarà poi possibile disegnare. 

 

Nell’ultima fase, la definizione della texture, lo spazio è interamente dedicato alla creatività del singolo. La formella viene decorata con la tecnica della texture: si imprime un segno, una traccia nello spazio delimitato dalla dima. Questa operazione viene fatta tramite l’utilizzo di svariati utensili che appartengono alla quotidianità.

 

 

 

Stile e calore

Nell’esperienza come nell’atto creativo è necessaria l’implicazione totale della persona; solo dentro a questa totalità l’uomo crea qualcosa di nuovo e costruisce sé stesso, soddisfacendo così il suo bisogno innato di essere creativo: chiunque può compiere atti creativi e trarne beneficio, anche senza averne una piena consapevolezza.
Concludiamo la formazione con l’osservazione del gradimento e la valutazione dei miglioramenti, per riscontrare se i partecipanti avranno trovato risposta alle singole necessità, a prescindere dalla patologia o dal grado di ritardo.
Il laboratorio di Argilla & Design si presenta, pertanto, come un ottimo strumento educativo e formativo, capace di rispondere alle esigenze fondamentali della persona, anche disabile, e di rispondervi in un modo innovativo e ad essa congeniale.

 

#argillaedesign crea stile e calore partendo da un’idea.

 

Info e prenotazioni: lab@curaeriabilitazione.org